Lo chiamavano Toro.
Vittoria aveva 13 anni quando quel suo maestoso compagno di classe la palpeggiò impunemente con quelle mani grandi e tentacolari.
Durante la ricreazione e sotto gli occhi di tutti, usava la strategia attacco e fuga.
Attacco e fuga con mani come tentacoli.
Chissà, forse per lui era “solo un gioco” ma… per lei non lo era affatto.
La volta successiva Vittoria si ribellò.
Usò tutta la sua rabbia e – piangendo – cominciò a dargli pugni sul petto con tutta la sua forza, avanzando e facendolo quasi cadere all’indietro.
Toro smise quel “gioco”.
Vittoria non (lo) ha mai scordato.
Le Poesie di ADA
La prenderei in braccio e la farei volare in aria, festeggiandola come un eroe!!
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