Se un uomo fa un complimento ad una donna, e lei ringrazia gentilmente non significa che ci sta.
Significa che è gentile.
La gentilezza è una forma di rispetto.
Fare un complimento non autorizza l’altro a pensare che se una donna lo ringrazia ed è gentile allora ci sta. Questa aspettativa è già di per sé mancare di rispetto.
Ringraziare non significa starci, significa essere educati e rispettosi.
Ritorniamo alle vecchie maniere, dove ringraziare e chiedere il permesso sono dei valori.
Se l’uomo non ha il permesso di fare altri complimenti deve, si, deve fermarsi. Se ha curiosità di sapere chi è quella donna, cosa prova, cosa sente, dove sta andando nella sua vita, è opportuno sempre prima chiedere il permesso. Se questo non è accordato…i complimenti devono esaurirsi.
Allo stesso tempo la donna non è obbligata a starci se un uomo le fa un complimento e nemmeno sta giocando o è obbligata a sentirsi in colpa se ha scatenato qualcosa che evidentemente è dentro l’uomo. E’ opportuno che la donna sia chiara, fin dall’inizio. E’ importante che la donna sia libera di e si senta libera di esprimere fino in fondo il proprio pensiero.
Libera dai pregiudizi degli altri.
Quindi se la donna comunica che non può e non vuole o semplicemente non le va di accettare né complimenti né corte – leggera, media, grave – o presunta tale, l’uomo deve smetterla di farle i complimenti. Senza se e senza ma.
Anche i complimenti sinceri possono essere invadenti se non sono graditi oppure opportuni. Se la donna comunica questa cosa non significa che è – per forza di cose – arrabbiata, ma che è sincera e diretta.
Dove sta il punto di Libertà, altrimenti?
Comunque se i complimenti sono sinceri, ossia non mirano ad avere un rapporto sessuale o un’amicizia “particolare” bisogna comunque rispettare il punto di vista di entrambi. Se la donna non vuole neanche i complimenti sinceri, non c’è storia. Va posta la fine. Per essere chiara: se la donna non li vuole più ricevere anche se sono sinceri non deve sentirsi obbligata. E l’uomo si deve stoppare.
Mi domando dove stanno Le libertà di uomo e donna?
C’è un possibile punto di incontro?
Si, c’è. ma quello spazio di incontro condiviso e di Libertà deve profumare di rispetto reciproco, altrimenti diventa invasione dello spazio altrui, il famoso “spazio fisico personale”. Le parole hanno un potere enorme e arrivano anche nello spazio fisico dell’altro.
Se esprimi te stesso/a senza invadere il campo dell’altro, puoi essere te stesso ugualmente. puoi essere te stesso/a avendo consapevolezza dei tuoi confini e quelli dello spazio e confini altrui. Questo è il vero rispetto.
Morale della favola: Il rispetto, la gentilezza, la sincerità, la libertà, l’autenticità sono sempre dei valori. e io, in quanto donna, ho intenzione di continuare ad esercitarli. insieme o uno alla volta, indipendentemente dal contesto e dalla persona che ho di fronte. Ma alla base c’è sempre il rispetto, come mi ha insegnato mia madre. E anche mio padre. Ovviamente il discorso che ho fatto vale anche per l’uomo che non vuole ricevere più di un complimento sincero. Alla fine quello che conta è sempre l’intenzione.
Anna Maria Ricci Giontella – Le Poesie di ADA
L’ha ribloggato su Le Poesie di ADA.
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