L’estate addosso.
Ripenso alle estati nella provincia milanese, quelle di fine anni 70 e primi 80, a giocare sui balconi con le veneziane verdi tirate giù, mangiando ghiaccioli e in attesa di poter scendere in cortile a giocare con tutti gli altri bambini. Eravamo tantissimi, almeno 30.
In quelle estati, soprattutto nelle prime ore del pomeriggio della domenica, non si vedeva volare una mosca, c’era un silenzio incredibile e ad un certo punto, intorno alle ore 15:00 – minuto più minuto meno – sentivi il suono di una trombetta.
Era il Gelataio!
Dalla solitudine alla comunità: in pochi minuti dal deserto d’asfalto del cortile si passava ad uno sciame di bambini felici che invece di rimanere nascosti negli appartamenti correva scendendo dalle scale e poi nei vialetti che portavano dall’ingresso dei 2 palazzi all’unico portone di uscita.
Non so più niente di quell’uomo, nè il nome nè da dove venisse, ma ricordo con quanta gentilezza ci chiedeva quale gelato volessimo, vedevo la felicità di farci felici nel suo volto. E il Gelato era disponibile in 5 gusti: limone, cioccolato, fragola, vaniglia, pistacchio.
Questa è una di quelle immagini, che salgono alla mia coscienza, quando sento questo caldo afoso, tipico di Milano e che mi porto addosso e dentro.
Le Poesie di ADA
21.07.2016, re-editing 21.07.2018