Oggi ho pubblicato una petizione che per me rappresenta la chiusura del cerchio del mio libro “Cicatrici”. Il titolo è “NASCITA: E’ necessario produrre dati relativi alle pratiche rispettose e irrispettose”
Il mio libro ha avuto una diffusione piuttosto bassa in termini numerici. I motivi sono molteplici, ma il punto non è la “redditività” della vendita, so e ne sono certa al 100%, che scrivere quelle poesie di crescita personale per me è stata una benedizione e ciò che hanno prodotto è stato benessere personale. Ho la consapevolezza che io scrivo per evolvere.
E’ anche doveroso informare però che le poesie “non convenzionali” che ho scritto sono state usate nella rivista D&D lo scorso anno, nel numero 105 in cui la SEAO Edizioni ha trattato il tema della “Violenza Ostetrica”. Quelle poesie scelte sono state definite da chi le ha lette con cognizione di causa, come “pura luce” e “poesie di guarigione”.
Ricevuti quei feedback mi sono detta che avevo raggiunto l’obiettivo che mi ero posta. Ricevere questo riconoscimento da chi conosce direttamente e indirettamente il fenomeno della violenza ostetrica, mi ha fatto ben sperare che un giorno non ci sarà più. Sono sufficientemente realista per affermare che per poterla dissolvere ha bisogno prima di essere conosciuta. Ciò che rimane sommerso non ha la giusta dignità che merita.
Ho scritto questa petizione due anni fa, e per diverse ragioni, è rimasta ferma.
Mi sono chiesta se questo, oggi, durante l’emergenza Covid, fosse il momento giusto per lanciarla. Il Ministero della Salute ha altre priorità mi hanno detto. Ed è vero.
Ma può la nascita di un essere umano avere una priorità bassa? NO. La mia risposta è stata NO. Ed è anche vero che in questi ultimi due anni, nella mia vita, è sempre successo “qualcosa” che l’ha messa in ombra.
Ho capito che questo essere in ombra di fatto rappresentava le mie paure ad espormi col mio nome e cognome, paura del giudizio e delle critiche, paura del risultato, paura di fallire.
Quello che mi ha mosso oggi dopo molto lavoro… è la consapevolezza che se aspetto sempre il fatidico “momento giusto o quello strategico”, non farò mai ciò che è importante e giusto per me. Quello che muove sempre i miei passi è l’Amore. Vada come vada, come “deve” andare, io ho piantato il mio piccolo seme, il mio contributo (che vale 1), e spero che le mie figlie e tutte le figlie e i figli del mondo un giorno ne godranno i benefici.
Spero che ogni persona che ha vissuto un’esperienza traumatica possa responsabilmente trasformarla in risorsa, in opportunità di evoluzione per sé e per gli altri.
Posso ritenere concluso il cerchio. Chiudere i cerchi in sospeso è fondamentale per poter procedere nel mio cammino.
Per una sincronicità che considero quasi divina, tratto il tema della violenza ostetrica a pagina 105 del mio libro.
La violenza ostetrica
La cicatrice della violenza ostetrica
passa e si trasforma in altro.
In farfalle
e semi di consapevolezza
e in oro
grazie all’armonizzazione.
Denuncio
e porto alla luce
per amore di me
e della mia discendenza,
per responsabilità
della mia vita
e quella altrui, per senso civico e morale.
Per giustezza e non solo per giustizia.
Per onorare mia nonna Leondina Doula,.
Per le mie figlie
e il loro padre.
#bastatacere grazie.
Dal silenzio alla parola
è la (mia) via.
❤
Vi prego di leggere le proposte e di firmare la petizione.
Con amore.
Anna Maria Ricci – San Giuliano Terme (PI) 07 ottobre 2020 ore 22:01
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