In questi ultimi giorni sento un’inquietudine che è data dalle limitazioni che abbiamo. Vivo in un Comune di 31.000 abitanti che è limitrofo alla città di Pisa, dove non c’è neanche una libreria. Non posso andare in Lombardia, non posso muovermi liberamente dove voglio, come moltx di noi, del resto. Non posso andare al mare, nè a Pomaia.

L’inquietudine è data dal bisogno di spostarmi fisicamente, di prendere le distanze dalla mia casa – che amo comunque moltissimo, di camminare, di non pensare sempre, e di non fare sempre solo viaggi interiori stando ferma, di andare in luoghi – come il mare o a Pomaia, che per me sono luoghi ristoratrici, mi nutrono, mi fanno respirare, mi rilassano, mi ispirano, mi divertono. E potrei continuare ancora.

Viaggiare mi ha sempre favorito l’evoluzione (interiore), ogni singolo viaggio anche di pochi kms, mi ha sempre spostato da una situazione ad una situazione migliore.

E allora mi sposto nel Comune, ma la voglia di trasgredire è forte. Ci sono motivazioni che mi permettono di andare fuori comune – a giorni alterni e per motivi di lavoro, ma non è la stessa cosa che farlo in totale libertà senza il pensiero di poter essere fermata per giustificare la mia vita.

Mi manca andare da mia madre che ha 85 anni, e da tutto il resto della mia famiglia d’origine. Comincio a sentirmi in prigione? La cosa interessante è che la mia “legge personale” è che io sono Libera, grazie a Dio! Perciò non posso non notare che ancora una volta posso modificare questo principio di stato emotivo semplicemente entrandomi dentro ancora più in profondità e facendomi altre domande.

Cosa è oggi la libertà per me?

Ad ottobre del 2020 avevo le idee chiare. Oggi credo che integrerò il concetto espresso. Penso a Mandela che è stato rinchiuso in prigione per molti anni, senza mai perdere la fiducia e la speranza che i suoi sogni un giorno si sarebbero avverati e che le sue idee avrebbero cambiato il mondo.

“Non c’è nessuna strada facile per la libertà”?

Metto il punto di domanda alle parole di Nelson Mandela. Se parliamo di libertà interiore invece la strada è difficile e complicata, è da lì si deve passare per sentirsi davvero liberi dentro.

Penso a Joulain al-Hathloul attivista araba per i diritti delle donne, liberata dopo 1.000 giorni di carcere, torture e violenze di goni tipo, il suo volto è scarno rispetto a prima, ma a vedere i suoi occhi sembra felice. e ora “Loujain dovrà rispettare il divieto di viaggiare per cinque anni e tre anni di libertà vigilata.”. Se penso a lei, rifletto sul fatto che il concetto di libertà ha significati differenti a seconda del paese in cui una persona vive, e anche quando si vive nello stesso paese ha diverse sfumature, ciò che per me significa oggi libertà, di sicuro non incontra il pensiero di molte altre persone. Mi è venuto spontaneo dirmi “non ti lamentare”, preciso che il mio non è un lamento, bensì una riflessione.

Può esistere la libertà se questa è vigilata?

La mia risposta è no.

In questo periodo sto riordinando molte cose ed oggetti, per decidere che farne le costello, un lavoro davvero intenso e al tempo stesso, appunto, liberatorio.

Io mi sento d’essere libera dentro, finalmente e nonostante le limitazioni.

Ultime domande: è possibile che abbiamo accettato tutte queste regole limitanti, perchè in fondo dentro non siamo davvero liberi, come popolazione?

E perchè molti le disattendono, le regole?

Perchè la libertà personale di alcuni vale più di quella delle persone che invece rispettano le regole?

Ho sempre rispettato le regole liberamente, pensando che avendo un obiettivo salvavite fossero quindi giuste.

Ma oggi mi viene un dubbio: se siamo in zona arancione già da 1 settimana, e si parla già di una possibile zona rossa alla fine della prossima settimana, forse queste regole andrebbero riviste, forse stiamo sbagliando qualcosa, e forse, sempre forse, qualcunx non sta proponendo le regole davvero giuste.

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Anna Maria Ricci – San Giuliano Terme, Toscana 20 febbraio 2021 ore 08:29

Editing ore 08:53

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Ph. amrgART_Pthotography – Autoscatto Pisa 20.12.2018 davanti al Pub Orzo Bruno

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